Hallo Lady Bugs!
Ecco il primissimo appuntamento con
questa nuova rubrica!
Per l'occasione Manuela ha scelto di parlarci di San Remo.
Cosa avrà da dire la nostra consulente di immagine
sul festival più chiacchierato del momento?
vediamo!
Nel giorno degli innamorati, nella passerella più importante della musica italiana si sono
fronteggiati cantanti di talento, guidati dal presentatore Gianni Morandi e l’attore
Rocco
Papaleo, con la mancata presenza della Ivana Mrazova, prontamente sostituita da Belen
Rodriguez e dalla Canalis.
Oltre alle prominenti voci, e all’imbarazzo e gaf nella conduzione, flip, flop e pure
qualche boom, gli abiti di ciascuno hanno accompagnato tutto il Festival, o oserei dire
addirittura Cabaret, essendo le canzoni messe un pochettino (tanto) in secondo piano.
Lasciando da parte i primi due comici, che erano vestiti di tutto punto, trattenendo gli
spettatori per mezz’ora con la loro comicità, come non si può parlare dell’abito di
Gianni
Morandi. Gli andava alla perfezione. L’unica pecca? Il revers in velluto bordato di raso
che
sottolineavano una specie di nota “invecchiante”, forse troppo per un tipo giovanile
come
lui, accompagnato da Rocco Papaleo, che è entrato in scena con un soprabito “comico”,
del tutto decontestualizzato ma adatto al momento “tecnico”, con tanto di cartellina.
A loro poi si sono affiancate l’Elisabetta Canalis, apparsa in due casi sia da Italia
distrutta (con Celentano)e poi con un abito di Versace affiancata Belen Rodruguez, che
indossava un abito di Alberta Ferretti.
Nulla togliendo al grande stilista, l’unico difetto presente, sul punto strutturale
dell’abito
magnifico è la balza che, con il movimento dell’attrice ed ex velina, nasconde il
bellissimo corsetto dettagliato.
Per il resto nulla da criticare sulla bellezza ed eleganza di questo vestito che sottolinea
le
forme e evince la silhouette della Canalis. Voto 9.
Senza togliere meriti al primo, non sono l’unica a dire che quest’abito è straordinario.
Per
forma, eleganza e taglio. L’unica cosa da criticare è la lieve trasparenza della gonna che
faceva intravedere in controluce la zona inguinale. E che dire della collana? Forse
l’elemento più importante posato su Belen Rodriguez. Voto 10.
Tralasciando i conduttori, che hanno appunto il dovere di condurre e le vallette hanno
il dovere di accompagnare, ora mi concentrerei sui cantanti, che hanno usato delle mise
più o meno improponibili.
Inizierei prima dagli uomini, con un’escalescion di preferenze…
Samuele Bersani: un accozzata tremenda tra l’elegante (più o meno) e lo sportivo
immischiato con una camicia sbottonata e, UDITE UDITE!, scarpine da calcio. Forse si
salva
perché era vestito da pinguino blu, e con il freddo che c’era, aveva “stile”….
Voto -4.
Pierdavide Carone : Un giovane ventitreenne che è arrivato prima alla pensione. Uno
stile
non adatto né al festival di Sanremo, né tantomeno a un ragazzo della sua età. Coloro
spenti, stile trasandato, come per dire: va bene così. Voto 4 e mezzo.
Lucio Dalla: Solito stile che lo farebbe riconoscere anche se fosse in una folla di mille
persone, buon accompagnatore di Carone, seppur fosse più elegante. Non ha fatto
propriamente il cantante, ma l’accompagnatore e direttore d’orchestra. Voto 5+.
Gigi d’Alessio: Stile adatto alla canzone che voleva proporre, giovanile e moderno con giacca in pelle e jeans invecchiati.
Voto 7.5.
Eugenio Finardi: Stile non stucchevole, messo lì. Disordinato e semplice. Voto 5
Marlene Kuntz: accompagnato un gruppo di uomini messi in tiro, troppo in tiro e che
non
delinea il loro stile. Sono abiti sbagliati messi su persone sbagliate.
Francesco Renga: Abito impeccabile, un mix perfetto tra l’elegante (forse troppo
bianco)
e il moderno, con quel foulard particolare trapuntata di nero che usciva di fuori, con la
sua giacca aperta.
Come nel Festival/Cabaret, come separé tra i cantanti propongo Celentano.
Giusto abbigliamento da studioso, uscito da un bombardamento degli anni ‘40. Colori ben azzeccati. A parte le critiche da ciò che è stato detto, lo stile va bene. Voto 9.
E per quanto riguarda le donne, più che un escalescion ci mancava poco per un
ruzzolone
dalle scale…
Noemi: Assolutamente NO! Il taglio va bene. Mi domando da quale parrucchiere va e
perché quei revers abbiano quel colore così fuxia. Una ragazza così giovane e carina
vestita così è bocciata su tutti i campi. Voto 2.
Irene Fornaciari: Giovani Hippy che è venuta dal passato. Esistono tantissimi abiti
bellissimi di uno stile simile a questo, e lei ha avuto il dono di scegliere il più brutto,
spento e triste. Voto 3, giusto perché almeno con i colori ci azzecca più di Noemi.
Dolcenera: Tagliato troppo in vita con due toni diversi, fantasie diverse. Anni ’80
incasinati.
Quasi un pugno in faccia. E le scarpe? Ne vogliamo parlare? Non vanno bene per le sue
gambe!
Voto 4+, grazie alla gonna, al bel trucco e ai capelli.
Chiara Civello: Semplice, troppo forse. Simile a quello di Arisa, con qualche piccola
preziosità in più. Capelli normalissimi, non da festival. Voto 5.
Arisa: Seppur dal volto si è tolta i grandi occhialoni, questo abito sembra un sacco di Yuta
per patate messo a tiro e posato sul corpo della giovane cantante. Le avrei visto bene
addosso un bel petit Noire. Voto 6, che fa media con il nuovo look che le fa notare
finalmente il viso, con un bel taglio di capelli ordinato e trucco curato.
Silvia Mezzanotte: Pareva uscita dalla fiaba di Biancaneve, con uno stile moderno. Abito
nero con collo altissimo e fuxia, da far invidia a Noemi. Bel trucco, bei capelli. Voto 6 e
mezzo.
Loredana Berté: Stile che va bene con la il suo modo di essere e con la canzone che
interpreta, anche se gli occhiali da sole erano inadatti, così le scarpe che coprivano
troppo i piedi, anche se i capelli sono ordinati e corvini. Labbra arancioni troppo
gonfie…. Voto 6.
Emma Marrone: Un look giovanissimo, ma se avesse scelto scarpe più comode non
sarebbe
sembrata un T-REX che tra poco ruzzolava sulle scale del Palco dell’Ariston. Esistono
scarpe basse o sportive comunque eleganti.
Del capo posso dire che gli Short erano troppo corti, ma comunque giovanile. Giacca con
taglio deciso. Colore sgargiante acquamarina con revers neri.
Nina Zilli: L’abito più rappresentativo e adatto per il Festival di Sanremo. Elegante,
esclusivo, stucchevole. Un insieme perfetto, tra capelli, vestito quasi futurista di un
color sabbia e scarpe forse troppo rosse (intonate con l’anello e lo smalto), è per
questo che si merita un 9 e mezzo.
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